Una pioggia battente ha accolto i potenti arrivati a Venaria per il G7 ambiente ed energia cominciato ieri nell’ex reggia sabauda, blindata e chiusa ai visitatori da giorni. Ai dipendenti e ai lavoratori delle ditte in appalto sono state imposte ferie obbligatorie.
Le piogge di questa fredda primavera seguono un inverno tiepido e secco, un altro segnale che, ormai anche alle nostre latitudini, il cambiamento climatico è un fatto tangibile.
Contro le politiche climaticide, la guerra e la logica capitalista oltre trecento persone hanno partecipato al corteo lanciato da un ampio fronte di associazioni ambientaliste e di opposizione al cambiamento climatico. Presenti in varie parti del corteo anche le bandiere No Tav, e la murga con le proprie azioni performanti.
Lo spezzone dell’assemblea antimilitarista, sfilato in coda al corteo, ha accolto l’adesione del comitato che si batte contro la discarica nucleare in provincia di Alessandria e di quello che lotta da decenni contro le conseguenze del disastro ambientale provocato dall’Acna in Valle Bormida.
La manifestazione si è diretta verso l’imbocco della tangenziale che è stata simbolicamente bloccata per una decina di minuti, poi si è mossa verso il centro. L’ingresso al viale pedonale che porta alla Reggia era chiuso da grate di ferro e blindati della polizia: lì grossi pezzi di cartone con le immagini dei sette capi di governo del G7 sono state incendiate. Il corteo è poi proseguito per viale Buridani, costeggiando la zona rossa: tutte le vie di accesso erano chiuse da un imponente apparato militare.
L’Assemblea antimilitarista ha sottolineato la stretta interconnessione tra missioni militari all’estero e gli interessi dell’ENI. Le basi delle guerre sono a due passi dalle nostre case. L’opposizione alla guerra, nel segno di un mondo senza frontiere, senza stati, senza eserciti passa dal disfattismo che ciascuno opera contro il proprio governo, contro le aziende come ENI e Leonardo, contro le operazioni militari neocoloniali dell’Italia. La lotta antimilitarista si concretizza nella solidarietà attiva con chi, in ogni dove, diserta la guerra e lotta contro ogni nazionalismo.
La manifestazione si è conclusa ai giardini da cui era partita tre ore prima.
La strada da percorrere per inceppare le politiche climaticide e guerrafondaie dei G7 è decisamente ancora in salita.
Il corteo del 28 aprile a Venaria ha dato un piccolo segnale. Sarà importante, nei prossimi mesi, riuscire a raccogliere un più ampio fronte per riuscire ad gettare sabbia negli ingranaggi di una macchina che corre a folle velocità verso la distruzione.

Prossimo appuntamento:

Contro tutte le patrie per un mondo senza frontiere!

Mercoledì 1 maggio
ore 9 piazza Vittorio
Spezzone rosso e nero

Pace tra gli oppressi, guerra agli oppressori!

Qui il documento dell’Assemblea Antimilitarista di Torino:

No al G7 energia ed ambiente. Eni: sangue, petrolio, guerra