Antimilitaristi hanno appeso due striscioni alla LMA – Tecnologie Aerospaziali di Pianezza: “No alle fabbriche di morte”, “No alla città dell’aerospazio”.
La LMA produce acciai destinati alla produzione bellica nel settore aerospaziale. In altre parole è parte del processo produttivo necessario a velivoli da combattimento. Questa azienda appartiene alla rete della rete di imprese del Distretto Aerospaziale del Piemonte.
In settembre ha ospitato una convention-dibattito dal titolo “Difesa e Aerospazio: come le PMI possono supportare le OEM nel rafforzamento della competitività della filiera”.
In quell’occasione è stata anche annunciata la posa della prima pietra della Città dell’Aerospazio, nuovo Polo bellico promosso dal Leonardo in collaborazione con il Politecnico di Torino.

La PMA e le altre industrie maggiori che operano in Piemonte realizzano strumenti di morte.
Quest’anno dal 28 al 30 novembre si terrà a Torino la nona edizione dell’Aerospace and defence meetings, mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra. Un’occasione per tutte le grandi industrie del settore a livello globale di chiudere contratti di vendita e imbastire nuove collaborazioni per la realizzazione di armi sempre più efficaci, sempre più distruttive, sempre più letali.
Settima nel mondo e quarta in Europa, con un giro d’affari di oltre 16.4 miliardi di euro, l’industria aerospaziale è un enorme business di morte. Producono cacciabombardieri, missili balistici, sistemi di controllo satellitare, elicotteri da combattimento, droni armati per azioni a distanza.
L’Aerospace and defence meetings è un evento semi clandestino, chiuso, dove si giocano partite mortali per milioni di persone in ogni dove.
Vi parteciperanno tutte le maggiori industrie del settore a livello mondiale.
Le armi italiane, in prima fila il colosso pubblico Leonardo, sono presenti su tutti i teatri di guerra.
Le armi che uccidono civili in ogni dove, sono prodotte non lontano dalle nostre case.

Per fermare la guerra non basta un no. Occorre incepparne i meccanismi, partendo dalle nostre città, dal territorio in cui viviamo, dove ci sono caserme, basi militari, aeroporti, poligoni di tiro, fabbriche d’armi, uomini armati che pattugliano le strade.
Bloccare le missioni all’estero, boicottare l’ENI, cacciare i militari dalle nostre città,
fermare la produzione e il trasporto di armi, contrastare la mostra mercato dell’industria aerospaziale di guerra sono concreti orizzonti di lotta.

Comincia così un lungo novembre antimilitarista.

Sabato 4 novembre
Nessuna festa per un massacro!
Manifestazione antimilitarista itinerante
ore 15,30 in via Roma 100 alla sede del distretto aerospaziale del Piemonte, tra i promotori dell’Aerospace and defence meetings, mostra-mercato dell’industria aerospaziale di guerra e del nuovo Polo bellico a Torino.
Contestiamo la città delle armi!
Contestiamo la cerimonia militarista del 4 novembre
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Sabato 18 novembre
Disertiamo la guerra!
Corteo antimilitarista
Ore 14,30 corso Giulio Cesare angolo via Andreis

Martedì 28 novembre
Presidio
ore 12 all’Oval in via Matté Trucco 70

Contro tutti gli eserciti per un mondo senza frontiere!

Assemblea antimilitarista
antimilitarista.to@gmail.com