Il nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
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Anarres dell’8 aprile. Guerra e Rainbow washing. Militarismo, nazionalismo, lotta di classe. Economia di guerra…

Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:

La guerra e rainbow washing
L’arruolamento forzato delle persone delle persone trans in Ucraina, le notizie sulla brigata transfrocia “Unicorno” riportano al centro della guerra in Ucraina il tema della violenza contro chi trasgredisce la norma eterocispatriarcale e, insieme, l’operazione di rainbow washing che indica una strada di “redenzione” nell’imbracciare le armi per la guerra nazionalista.
Vi proponiamo un audio di Filomena “Filo” Sottile

Militarismo, nazionalismo, lotta di classe
Come nelle indicazioni che troviamo sui mezzi pubblici – non disturbate il manovratore o il conducente – ci viene intimato di non disturbare coloro che ci stanno portando a danzare sul filo del rasoio, come se a tagliarsi fossero loro e non noi. Non li vedete come si sorridono e si stringono la mano nei summit quelli che dovrebbero trovare una soluzione al tragico conflitto in atto? Il fatto è che gli appartenenti alle classi dirigenti si conoscono e si frequentano tra loro e spingono le classi subalterne – che invece non si frequentano e raramente si conoscono – a massacrarsi vicendevolmente.
Il nazionalismo è la coperta identitaria con la quale, anche nel secondo decennio del nuovo secolo, si spingono i poveri a combattere contro altri poveri.
Ne abbiamo parlato con Massimo Varengo, autore di un articolo uscito su Umanità Nova

Economia di guerra
L’aumento della spesa militare, l’investimento in armi e grandi opere tra peggiorando le condizioni di vita di noi tutti, costrett* a fare i conti con l’aumento dei prezzi, lavori precari e malpagati, fitti alle stelle. Quest’anno la spesa sanitaria è diminuita di 5 miliardi di euro. l’INPS ha recuperato 2 miliardi in questi due anni. L’aspettativa di vita si è ridotta di due anni e mezzo. I sei capi di corpo d’armata 500 milioni di euro.
Draghi ci fa la guerra e la chiama pace.
Capire meglio le conseguenze economiche per i poveri di ogni dove è utile a comprendere le dinamiche in corso ed i modi per opporvisi.
Con Francesco Fricche abbiamo provato a fare il punto sulla situazione con un occhio a quanto avviene in Russia

Contro la guerra e chi la arma

Draghi ha domandato retoricamente “volete il condizionatore acceso o la pace”? Come se la povera gente avesse altra scelta che pagare il prezzo che gli viene imposto. La verità è che con Draghi nel lungo inverno appena trascorso in tanti hanno dovuto spegnere il riscaldamento ben prima che scoppiasse la guerra.
Oggi l’unico modo per poter vivere meglio e senza guerra è lottare contro chi ce la impone a tutte le latitudini.
Noi non ci stiamo. Noi non ci arruoliamo né con la NATO, né con la Russia. Rifiutiamo la retorica patriottica come elemento di legittimazione degli Stati e delle loro pretese espansionistiche. L’antimilitarismo, l’internazionalismo, il disfattismo rivoluzionario sono stati centrali nelle lotte del movimento dei lavoratori e delle lavoratrici sin dalle sue origini. Sfruttamento ed oppressione colpiscono in egual misura a tutte le latitudini, il conflitto contro i “propri” padroni e contro i “propri” governanti è il miglior modo di opporsi alla violenza statale e alla ferocia del capitalismo in ogni dove.
Opporsi allo Stato di emergenza bellico, all’aumento della spesa militare, all’invio di armi al governo Ucraino, lottare per il ritiro di tutte le missioni militari all’estero, per la chiusura e riconversione dell’industria bellica, per aprire le frontiere a tutti i profughi e ai migranti è un concreto ed urgente fronte di lotta.
Per fermare le guerre non basta un no. Bisogna mettersi di mezzo. A partire dalla nostra città.
Sciopero generale, boicottaggio e blocco delle basi militari e delle fabbriche di morte

Appuntamenti:

Lunedì 25 aprile
Disertori di tutte le guerre
Partigiani contro tutti gli Stati

ore 15
ricordo, fiori, bicchierata, interventi e distro alla lapide del partigiano anarchico Ilio Baroni
in corso Giulio Cesare angolo corso Novara
E dal vivo… canzoniere anarchico, partigiano e antifascista

Domenica Primo Maggio
ore 9
Pace tra gli oppressi, guerra agli oppressori
Spezzone antimilitarista al corteo da piazza Vittorio
Dopo il corteo pranzo benefit lotte contro la guerra alla tettoia dei contadini
(per prenotazioni: antimilitarista.to@gmail.com
#disertiamolaguerra

Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni mercoledì dalle 21
Contatti: fai_torino
@autistici.org – @senzafrontiere.to/

Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
riunioni aperiodiche @Wild.C.A.T.anarcofem

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