ll podcast del nostro nostro viaggio del venerdì su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
Dalle 11 alle 13 sui 105,250 delle libere frequenze di Blackout. Anche in
streaming.

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Anarres del 28 luglio. In migliaia a Saint Imier. La Gang Meloni. Genova 2001: una memoria tenace…

Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:

Incontro Internazionale Anarchico di Saint Imier
Cronache ragionate
su un incontro segnato da una vasta partecipazione (tra le 5 e le 6 mila persone), da una molteplicità di temi e proposte, da una enorme macchina organizzativa che ha funzionato grazie alle centinaia di compagn che hanno cucinato, pulito, tradotto, montato, smontato, tenuto banchetti e realizzato assemblee e seminari.
Un incontro da cui, nonostante alcune crepe, emerge il crescere di una forte tensione a moltiplicare e connettere le tante iniziative contro la guerra ed il militarismo.
Ne
abbiamo parlato con Dario che in questi anni ha seguito la costruzione di quest’appuntamento che, tra luci ed ombre, lascerà ampio strascico nel dibattito e nelle pratiche dei movimenti anarchici.

Meloni. Un’analisi dell’azione di governo
Il governo Meloni, al sicuro dietro una solida maggioranza di parlamento, perché pare improbabile una nuova mossa alla Paapete della gang Salvini, sta consolidando il proprio potere, occupando tutti i posti disponibili nelle partecipate e nelle direzioni di teatri, musei e festival. Meloni, forte in parlamento ma ancora debole nel paese, mira ad affermare un’egemonia culturale, che le lasci mano libera nel colpire le soggettività non conformi alla logica di “dio, patria, famiglia”, a portare a termine un processo revisionista sulla storia del Novecento, a trasformare le scuole in caserme, militarizzando le coscienze sin dall’infanzia.
Sul piano economico Meloni si muove sul solco dei governi precedenti. Non avendo molte pagnotte da distribuire deve elargire a piene mani il circo della fascisteria del terzo millennio.

Ce ne ha parlato
Massimo Varengo dell’Ateneo Libertario di Milano

Genova 2001. Una memoria tenace
I tre giorni contro il G8 del 2001 a Genova fuggono al rischio della ritualità e della celebrazione, perché non vi è mai stata una memoria condivisa e, quindi, pacificata.
In quegli anni come anarchic* ci sentivamo parte di un movimento di contestazione globale che alludeva alla possibilità di rinascita di un’internazionale delle lotte, che mettesse in difficoltà non solo i governi ma la stessa governance transnazionale che proprio allora stava consolidando strumenti e trattati. Dal WTO agli accordi sulla proprietà intellettuale, che rendevano commerciabile e brevettabile anche il vivente, la globalizzazione all’alba del terzo millennio andava oltre le relazioni mercantiliste dell’era degli imperi coloniali e postcoloniali, investendo il cuore del nord, ricco e predatore.
Allora parlavamo di globalizzazione dell’economia. Dopo vent’anni sappiamo che il processo che tentavamo di contrastare era la globalizzazione della povertà e dello sfruttamento. Una dinamica che si dispiega oggi in tutta la sua potenza.
Depredare e distruggere, senza alcuna tensione al futuro, senza alcun senso del limite è il segno distintivo della logica del dominio e degli affari che si è imposta ovunque. La violenza che investi i movimenti No Global diventa interpretabile solo con la cartina di tornasole rappresentata da movimenti, che, proprio perché sviluppati su scala planetaria, facevano paura ai signori della terra.
Ne abbiamo parlato con Federico, un compagno che ha partecipato al percorso degli anarchici contro il G8.

Contatti:

Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni martedì dalle 21 (siamo in vacanza – le riunioni riprendono martedì 29 agosto)
Contatti: fai_torino
@autistici.org – @senzafrontiere.to/

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