Scuole libertarie. Un’utopia concreta
Videoconferenza con Francesco Codello, della rete dell’educazione libertaria

Idee, pratiche, sperimentazioni della galassia dell’educazione libertaria.
La libertà non può essere insegnata, può solo essere appresa nella pratica, nella relazione con gli altri. Ed è per questo che nell’approccio educativo libertario i mezzi sono importanti quanto i fini.
L’idea che il presupposto dell’educazione sia la libertà del bambino e il fine dell’educazione sia la libertà dell’essere umano adulto è condivisa da un ampio spettro di teorie pedagogiche progressiste. Ma è solo l’approccio antiautoritario che con indiscutibile coerenza ritiene che anche il processo educativo per conseguire quei risultati debba pensarsi ed effettuarsi sul terreno della libertà.
La pedagogia libertaria mira a sottrarre il bambino e la bambina a qualsiasi indottrinamento ideologico affinché divenga un individuo autonomo e ben consapevole delle forze storiche e sociali che attraversano la società, determinando la collocazione del singolo al suo interno.
Lungi dal voler “adattare” l’individuo alla macchina sociale, questo approccio educativo si interroga piuttosto sul perché le persone siano disposte ad accettare come legittima un’autorità sociale che limita la loro libertà.
La docilità non è innata, ma frutto di un processo educativo autoritario, che mira a formare, ossia a mettere in forma, adattare ad uno schema, piegare alla logica della gerarchia, del ruolo sociale e di genere bambini e bambine.
L’educazione si trasforma in ginnastica d’obbedienza, in quiz, test attitudinali, esami e prove, esercizio per forgiare le persone secondo l’etica, la religione, l’utilità prevalenti in un contesto sociale dato.
Obiettivo dell’educazione incidentale, libertaria è affrancare bambini e bambine dalle due istituzioni chiave che ne plasmano il destino sociale: la famiglia, che grazie al concetto tutto storico di infanzia sancisce laL dipendenza del minore dall’adulto, e la scuola, la più capillare agenzia di socializzazione autoritaria, indispensabile a tenere in piedi la piramide sociale.
La scuola di Stato addestra all’ubbidienza, alla competizione e alla flessibilità, mira a forgiare individui pronti a diventare sfruttati o sfruttatori.
In Italia e nel mondo esistono scuole che pongono al centro l’autonomia dei bambini e delle bambine, un tassello cruciale nella costruzione di un mondo di libere ed eguali.
Ne abbiamo parlato con Francesco Codello, pedagogista, tra i fondatori della Rete per l’Educazione Libertaria.

Federazione Anarchica Torinese
Laboratorio Autogestito La Miccia – Asti
Laboratorio Anarchico Perlanera – Alessandria