Sabato 3 dicembre
ore 15
piazza Castello
manifestazione per il Rojava

Nella notte del 9 novembre le terre del Rojava e del sud del Kurdistan sono state bombardate dagli aerei del TSK (Esercito Turco). Le YPG hanno annunciato che il centro della città di Kobane, un ospedale sulla collina di Miştenur, la foresta di Kobane, una centrale elettrica, i granai e molti villaggi sono stati bombardati. Gli invasori, che non hanno ottenuto risultati con le armi chimiche e con numerose operazioni di invasione per mesi, hanno diretto questa volta i loro sforzi contro il Rojava, la terra della rivoluzione.”
Questo l’incipit del comunicato del gruppo/rivista Karala di Ankara sull’avvio dei bombardamenti su Kobane, città simbolo della strenua resistenza e della lotta che ha portato alla sconfitta dell’Isis.
Oggi la Turchia, che utilizza armi vendute anche dall’Italia, vuole riportare indietro le lancette, distruggere il processo rivoluzionario iniziato nel 2012, massacrare e costringere all’esilio le popolazioni curdofone. Il progetto neottomano di Erdogan riprende slancio, grazie all’appoggio offerto
all’Unione Europea, che paga perché i profughi di guerra vengano trattenuti in Turchia, e grazie al ruolo di mediatore nella guerra in Ucraina che la Turchia si è scavata in questi mesi.