Le truppe dello Stato si sono ammassate per ore in Val Susa, mentre i No Tav preparavano la resistenza al presidio di San Didero, nel luogo dove dovrebbe sorgere il nuovo autoporto sulla A32, in sostituzione di quello di Susa, che verrà demolito per fare spazio ai lavori per la nuova linea ad alta velocità tra Torino e Lyon.
Il coprifuoco è una misura militare, che oggi viene utilizzata per la guerra ai No Tav.
Questa notte, intorno all’una, è partito l’attacco al presidio.
Migliaia di poliziotti, accompagnati da mezzi pesanti con ruspe e torri faro, hanno invaso l’area, oltrepassando una prima barricata incendiata per poi procedere verso l’area del presidio, che è stato circondato. I poliziotti sono avanzati sparando lacrimogeni in aria e ad altezza d’uomo. L’aria è stata appestata per ore dal fumo acre dei cs.
Torri faro sono state montate per illuminare a giorno tutta l’area, mentre stuoli di operai venivano fatti entrare per cominciare i lavori di distruzione della zona.
I No Tav si sono sparsi per il bosco, cercando per tutta la notte di contrastare l’avanzamento dei lavori.
Sul tetto del presidio resistono ancora cinque persone.
In mattinata due presidi, uno a Borgone, l’altro a Bruzolo, si sono mossi in direzione del presidio di San Didero sotto assedio ed occupazione militare.
La polizia ha replicato bloccando la strada e distribuendo qualche manganellata.
Oggi appuntamento al presidio di San Didero e, alle 18, al Polivalente di San Didero.