Il nostro nostro viaggio su Anarres, il pianeta delle utopie concrete.
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https://radioblackout.org/podcast/anarres-del-7-maggio-linganno-della-green-economy-la-strana-morte-di-bayram-mammadov-barcellona-1937-gli-stalinisti-attaccano-la-rivoluzione/

Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:

L’inganno della Green Economy
Quale sarà la “nuova normalità” dopo la pandemia? Sarà il tema più importante dei prossimi mesi o anni. C’è chi sostiene che potrebbe avere il volto sorridente di un nuovo “capitalismo dal volto umano”, o almeno questa è la promessa della green economy e del cosiddetto green new deal. Ma è davvero possibile – prima di tutto – uno “sviluppo sostenibile”? La “crescita” invocata dai mercati è compatibile con
la tutela del pianeta? O l’attesa crisi post-pandemia sarà la scusa per mettere da parte la “transizione ecologica”? O, più probabilmente, la “transizione ecologica” è solo un nome accattivante per un buon affare, che poco ha a che fare con il pianeta e la sua salute.
È tempo di cambiare paradigma e di ridurre in modo drastico il volume globale dei flussi di materiali e di energia impiegati nei cicli produttivi e di consumo. Per usare le parole di Serge Latouche bisogna “fuoriuscire dal mercato” e levare la maschera alla “fake sustainability” che si prepara.
Ne
abbiamo parlato con Giammarco

La strana morte di Bayram Mammadov, anarchico azero, rifugiato in Turchia.
Nel 2016 Bayram venne arrestato dalla polizia azera assieme ad un altro compagno, Giyas Ibrahimov, per aver fatto scritte sul monumento dedicato ad Heydar Aliyevs, il dittatore che ha governato il paese sino al 2003, quando, alla morte del padre, gli è succeduto il figlio Ilham. Le scritte vennero fatte il 9 maggio, data di nascita di Aliyevs, il “giorno dei fiori”. Sulla statua hanno scritto “giorno della schiavitù”.
Accusati con prove fabbricate a tavolino di spaccio, i compagni sono stati condannati a 10 anni di galera.
Torturati sistematicamente, vennero liberati anche grazie alla vasta campagna in loro sostegno.
Il 2 maggio di quest’anno Bayram è scomparso. La polizia turca, cui era stata denunciata la
sparizione, ha sostenuto che Bayram, che sapeva nuotare, fosse morto annegato nel tentativo di recuperare un sandalo.
I compagni della Federazione Anarchica Rivoluzionaria di Istanbul non credono alla versione della polizia e ritengono che Bayram sia stato assassinato.
Gli anarchici azeri hanno dichiarato che il mandante dell’omicidio è il governo azero.
Per Bayram, quelle scritte che gli sono costate, tortura, carcere e, infine, anche la vita, sono state il momento più importante della sua vita.

Maggio 1937. Gli stalinisti colpirono alle spalle la rivoluzione cominciata il 19 luglio del 1936, attaccando gli anarchici. In quei giorni vennero uccisi anche Berneri e Barbieri, due tra i tanti anarchici italiani, che nell’agosto dell’anno precedente erano accorsi in Spagna, per partecipare alla rivoluzione.
L’Unione Sovietica non poteva tollerare una rivoluzione che sfuggisse al suo controllo. I comunisti, che in Spagna erano un’esigua minoranza, si allearono con i piccoli proprietari terrieri contrari alle collettivizzazioni e con settori dell’esercito, della polizia e dell’indipendentismo catalanista, per inceppare la rivoluzione. Usarono l’ombrello antifascista per cercare di distruggere un’esperienza che dimostrava che l’autogestione non era un’utopia ma una possibilità concreta.
Ce ne ha parlato con Claudio Venza, già docente di storia contemporanea all’Università di Trieste

Prossime iniziative:

Domenica 16 maggio
ore 16 in piazza Statuto ad Asti
Il laboratorio autogestito
la Miccia organizza il terzo appuntamento “Vagli a spiegare che è primavera. Conoscere il carcere per abbatterlo”
Per raccontare la quotidianità nel carcere,
la noia, la burocrazia, l’arbitrio, l’umiliazione, la vita in gabbia.
Distro, interventi e performance.

Venerdì 28 maggio
ore 18 in largo Vitale 113
In-dipendenze: corpi e sostanze fra desiderio e stigmatizzazione
Assemblea pubblica verso il free
(k) pride del 10 luglio
Banchetta mostruosa – Sballo delle debuttanti

SenzaPatria. Tre giorni di informazione e lotta al militarismo

Sabato 29 maggio
ore 10,30
Punto info al Balon

Lunedì 31 maggio
ore 10
Punto info al mercato di Caselle Torinese

Mercoledì 2 giugno
Giornata dei SenzaPatria

Contro le cerimonie militariste
del 2 giugno
Appuntamento in piazza Castello alle ore 16
Distro, performance, interventi, azioni comunicative…
“Facciamo la festa alla Repubblica!” e le sonorità di “Note di rivolta”

Giovedì 10 giugno
ore 18 a Porta Palazzo – sotto la tettoia dei contadini – si fa anche in  caso di pioggia perché saremo all’aperto ma riparati
La città degli esclusi
Argo, ToNite, sgomberi e riqualificazioni escludenti in Aurora
Ne parliamo con Francesco Miliaccio, attivista e studioso, autore, tra gli altri, de “La venere degli stracci – Miseria, rivolta e potere nella città post-industriale”

Sabato 12 giugno
ore 14
marcia popolare No Tav da Bussoleno a San Didero

Sabato 10 luglio
Free(k) Pride per le strade di Torino!


Contatti:

Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46

Riunioni – aperte agli interessati – ogni mercoledì dalle 17,30.
Contatti: fai_torino@autistici.org@senzafrontiere.to/

Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
corso Palermo 46 –
@Wild.C.A.T.anarcofem

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