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Anarres del 18 marzo. Cronache antimilitariste. Francia: il business senza confini delle armi. Guerra ed energia. Economia di guerra…


Dirette, approfondimenti, idee, proposte, appuntamenti:


Cronache antimilitariste
Il 17 marzo si è tenuta alla tettoia dei contadini a Porta Palazzo un’assemblea cittadina, lanciata dall’assemblea antimilitarista, cui hanno preso tante soggettività politiche e sindacali che si battono contro la guerra e il militarismo.
Un momento di confronto importante sulla scelta strategica che vede Torino trasformarsi in polo di progettazione, ricerca e produzione di armi con la nascita della città dell’aerospazio e la candidatura di Torino per l’ufficio regionale della rete D.I.A.N.A. della Nato. É stata condivisa la centralità, specie in un momento di guerra, che ogni giorno miete vittime tra la popolazione civile ucraina, di una vasta campagna di informazione e lotta.
Sono state individuate due dat
e, la prima il 26 marzo per un presidio a Porta Palazzo contro la guerra e chi la arma, la seconda il 9 aprile contro la città dell’aerospazio e lo sbarco della NATO a Torino.

Armi. Un business senza confini: il caso della Francia
In Africa cani e gatti ma, quando si tratta di affari, uniti e amici per la pelle. Francesi e russi litigano in Mali, in Centrafrica e nelle altre colonie transalpine, dove i contingenti dei legionari d’oltralpe si vedono scacciati dal mercenari della compagnia privata Wagner al soldo di Mosca.
Emmanuel Macron è l’unico leader europeo che dall’inizio della crisi ucraina poteva alzare il telefono e parlare tranquillamente con Vladimir Putin. Le cronache ci hanno parlato di conversazioni dei due uomini di Stato durate ore. Adesso un’inchiesta pubblicata del consorzio francese di giornalismo investigativo Disclose, spiega – documenti alla mano – perché: Parigi, violando l’embargo deciso dall’Unione Europea fino al 2020 ha fornito alla Russia interi arsenali di armi sofisticate.

Guerra ed energia
Quest’estate, per la prima volta in quarant’anni un ministro della Difesa, in occasione del rifinanziamento delle missioni militari italiane all’estero, ha rivendicato spudoratamente le avventure neocoloniali delle forze armate come strumento di tutela degli interessi dell’Italia.
Ben 18 delle 40 missioni militari all’estero sono in Africa nel triangolo che va dalla Libia al Sahel sino al golfo di Guinea. Sono lì per fare la guerra ai migranti diretti in Europa e per sostenere l’ENI. La bandiera gialla con il cane a sei zampe dell’ENI accompagna il tricolore issato sui mezzi militari.
La retorica sulla “transizione ecologica” è solo fumo negli occhi per i movimenti che lottano per arrestare il riscaldamento globale e la desertificazione. In realtà la politica estera armata dell’Italia segue una mappa degli investimenti dell’ente nazionale idrocarburi. É l’imperialismo made in Italy,
Sabato prossimo a Milano l’Assemblea antimilitarista ha lanciato un incontro
di approfondimento e di preparazione della scadenza di lotta del 2 aprile contro l’ENI, le missioni militari all’estero e la guerra per il controllo dell’Ucraina.
Ce ne ha parlato Massimo Varengo

Guerra per l’economia, economia di guerra
Pandemia, guerra in Ucraina, scontro su scala globale sull’approvigionamento energetico innescano una spirale inflazionistica, che incide in modo violento sulle vite dei più poveri a tutte le latitudini.
L’attuale conflitto in Ucraina avviene in un contesto globale profondamente mutato rispetto alla guerra che ha portato alla dissoluzione della Jugoslavia, perché oggi l’integrazione mondiale dell’economia è molto più forte, perché l’impero statunitense, pur fortissimo, è in decadenza, perché la Russia, pur non essendo più una superpotenza ha recuperato posizioni economiche e militari rispetto agli anni della dissoluzione dell’Unione Sovietica, perché la Cina è diventata un gigante economico e si appresta a diventarlo anche sul piano militare. Ne abbiamo parlato con Gianmarco

Appuntamenti:

Sabato 2 aprile
manifestazione
Contro tutte le guerre e chi le arma
Ritiro delle truppe italiane all’estero
Chiusura e riconversione dell’industria bellica
Basta spese militari!
Abbattiamo le frontiere!
Solidarietà ed accoglienza ai profughi di tutte le guerre
ore 14,30 piazza affari – Milano

Sabato 9 aprile
manifestazione contro la guerra e chi la arma
No alla Città dell’aerospazio, no all’industria bellica, No alla NATO a Torino!

Contatti:
Federazione Anarchica Torinese
corso Palermo 46
Riunioni – aperte agli interessati – ogni mercoledì dalle 20,30
Contatti: fai_torino@autistici.org – @senzafrontiere.to/

Wild C.A.T. Collettivo Anarco-Femminista Torinese
corso Palermo 46 – @Wild.C.A.T.anarcofem

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