Venerdì 24 settembre
Afganistan. Il grande gioco: orizzonti geopolitici tra oppio, terre rare e violenza patriarcale
ore 18
ai Giardini (ir)Reali corso san Maurizio angolo via Rossini
(se piove o minaccia pioggia si fa a Porta Palazzo alla Tettoia dei Contadini)

Afganistan. Il grande gioco
Orizzonti geopolitici tra oppio, terre rare e violenza patriarcale.

L’imperialismo statunitense è in declino? Il ritiro dall’Iraq e dall’Afganistan sono il segno di una sconfitta militare e politica o un cambio di rotta calcolato?

In un contesto multipolare il gioco delle alleanze è ormai una partita a geografia variabile, che manda in soffitta il bipolarismo che ha segnato la seconda parte del Novecento.

Uno sguardo al quadro geopolitico, agli equilibri e agli interessi politici ed economici sul territorio, all’indomani della devastante guerra di occupazione condotta dalle truppe NATO e la firma degli accordi che hanno sancito la fuga indecorosa del governo fantoccio e il ritorno dei talebani al potere.

La vita e la libertà delle donne afgane è stato l’alibi con il quale giustificare vent’anni di conflitti armati in veste umanitaria.

Allo sfruttamento e all’oppressione della popolazione afgana, al fondamentalismo religioso e al patriarcato, si oppone la lotta condotta contro i padroni di ieri e di oggi.

Venerdì 24 settembre ore 18 ai Giardini (ir)Reali in corso san Maurizio angolo via Rossini (se piove o minaccia pioggia ci troveremo a Porta Palazzo alla Tettoia dei Contadini)
Ne parleremo con Stefano Capello, insegnante, geopolitico

Ascolta lo spot:

Per approfondimenti:

Afganistan. Il grande gioco

Afgane. Un alibi che non regge